scrivere un libro con ChatGPT

Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Davvero si può scrivere un romanzo con ChatGPT dall’inizio alla fine? Da un po’ di tempo si sta parlando molto di Chat GPT e delle capacità incredibili che caratterizzano le AI: dalla grafica, alla produzione di video, la correzione bozze, la traduzione e perfino la scrittura di testi con una sintassi e una grammatica quasi impeccabili.

In questo articolo cercheremo di analizzare l’operato di questi assistenti virtuali e sveleremo in che misura possono essere utili nella scrittura di un testo complesso.

Scrivere un romanzo con ChatGPT: la rivoluzione delle AI

Dal 2021 OpenAI ha lanciato il nuovo modello GPT-3.5 (Generative Pre-trained Transformer) un modello avanzato di machine learning, della famiglia dei modelli instructeGPT; questo recente modello (già superato dalla versione GPT4) è potenziato affinché riesca a facilitare l’interazione con gli utenti e ad imparare dalla stessa interazione con essi.

In termini semplici, ChatGPT è un assistente virtuale in grado di rispondere a una vasta gamma di domande e di fornire informazioni utili ai suoi utenti usando un linguaggio semplice e chiaro.

Il 31 marzo 2024, il garante della privacy ha bloccato l’utilizzo di ChatGPT in Italia, per tutelare i dati sensibili degli utenti e per motivi legati alla discutibile veridicità di alcune informazioni fornite dalla AI; nonostante questo, però, molti utenti hanno continuano ad utilizzare ChatGPT 3.5 aggirando il blocco con VPN. Le polemiche sollevate da una parte dell’opinione pubblica hanno attualmente condotto ad un accordo fra il garante e OpenAI.

Dopo qualche mese CHatGPT si è allineata alle richieste del Garante della privacy ed è tornata online.

Il successo di CHatGPT 3.5 ha portato già al suo superamento, con GPT-4o mini e già precedentemente al modello più avanzato di ChatGPT 4. Il 4o mini è un modello più competitivo, ma sempre con alcuni limiti. Questo nuovo assistente virtuale ha la capacità di fornire informazioni più corrette e più dettagliate e scrivere testi più articolati.

Del resto, varie sono le aziende che si stanno occupando d’intelligenza artificiale, dando il via ad una gara che ha generato reazioni di vari tipi: dall’entusiasmo generale di chi pensa d’improvvisare ruoli che prima avrebbe delegato ai professionisti; alle reazioni di sdegno e preoccupazione di alcuni sociologi ed esperti vari; fino alla reazione di scrittori pronti a tutelare il proprio lavoro.

Ci sono, poi, le divisioni di chi lavora nella comunicazione: alcuni considerano le AI un valido aiuto per il loro lavoro; altri vedono questi modelli come la via per il declino che porterà alla fine di tutti i mestieri legati alla scrittura.

Scrivere un testo con ChtaGPT si può davvero?

GPT-4o mini può rispondere ad un corpus di richieste molto vaste e creare testi usando una buona grammatica italiana; tali testi, ad una prima occhiata, possono sembrare generati da un essere umano, tanto che addirittura alcune testate giornalistiche hanno iniziato a pubblicare articoli generati dalla Ai, per mettere alla prova i lettori.

In pochissimo tempo, abbiamo visto spuntare video tutorial su Youtube e articoli vari che spiegano “come si può scrivere un romanzo con GPT-4o mini o 4 in un giorno o due”.

Ma questi testi sono di qualità?

La risposta che mi sento di dare è: dipende.

Da cosa? Da quello che si vuole ottenere utilizzando la AI. ChatGPT è in grado di scrivere dei testi, i quali, apparentemente potrebbero sembrare scritti da essere umani, ma solo leggendoli in maniera superficiale.

ChatGPT può scrivere articoli gregari e informativi

Se chiediamo alla AI di scrivere un articoletto per un blog riempitivo, che dia info generiche su un prodotto o un determinato argomento, otterremo senza dubbio un buon risultato.

Naturalmente questo dipenderà anche dalla qualità dei nostri prompt, ossia il nostro testo input (la domanda) che scriviamo per ottenere una risposta.

Nell’esempio sotto chiedo al bot di scrivere un articolo generico su l’uso di uno scaldabagno:

Richiesta-di-articolo-a-CHat-gpt-scladabagno Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Come si vede, il prompt qui è molto generico, per tanto il risultato è altrettanto anonimo. Scritto con una buona grammatica, l’articolo manca di H2 e H3, ma risponde alla richiesta.

Se specifichiamo di aggiungere gli Headline e indirizziamo l’articolo verso un focus, il bot esegue.

Conversazione-H2-H3 Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Possiamo vedere che l’articoletto è completo di H2 e H3 e risponde abbastanza bene alla richiesta.

Ma quindi possiamo scrivere anche qualcosa di più complesso?

ChatGPT può scrivere un romanzo intero sì o no?

Credo che la risposta più esaustiva a questa domanda la fornisca la stessa ChatGPT:

Scrivere-un-libro-con-chatgpt Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Quindi, l’assistente virtuale stesso, informa l’utente (io) di non aver raggiunto le capacità di scrivere un romanzo completo. La spiegazione del bot non è casuale, perché l’AI è abbastanza consapevole dei suoi limiti in relazione con il mondo umano ed è istruita su come può essere utile agli utenti.

Come si può notare ChatGPT dice di poter generare “testo su una vasta gamma di argomenti”; ma ammette che la qualità dipende dalle specifiche fornite.

Il cuore della questione, però, sta nella frase successiva:

Poiché non ho emozioni o sentimenti, non sono in grado di generare testo che possiede l’esperienza umana, la creatività o il pensiero critico.

ChatGPT e, in generale, tutte le AI non hanno un’esperienza diretta con la nostra realtà; non hanno una storia personale, né un’esperienza di vita nel mondo umano. Sono meccanismi addestrati e “istruiti” con migliaia di informazioni prese da fonti pubbliche e private; sono capaci di pescare da questo materiale ciò che serve loro al momento.

Chiunque voglia vedere una “macchina umanizzata”, capace di pensare ed elaborare dei concetti, sbaglia.

Chiunque ti dica che puoi scrivere un libro con una AI, indipendentemente dalle ottime prestazioni che può fornire, cerca like per i suoi video o vuole venderti i propri “prompt”.

Perché non si può scrivere un libro con le AI

L’intelligenza artificiale è in grado di elaborare dei dati; pertanto dato un testo input risponde elaborando una risposta. Qui sta appunto il motivo del perché sia necessario scrivere il prompt in maniera precisa.

Naturalmente, questo non significa che basta fornire documenti, bozze o altri contenuti alle ai e chiedere ad esempio: “puoi farmi una descrizione per un romanzo?” e sperare di ottenere un buon risultato.

Chatgpt è comunque un assistente virtuale e se gli fornisci materiale è in grado di immagazzinarlo ed elaborarlo. Ma come lo fa? Lo fa come lo può fare un bot, che per quanto possa essere sofisticato, grazie anche al deep learning che permette l’autoapprendimento, resta comunque SEMPRE al di fuori, di qualsiasi esperienza umana.

Vediamo, quindi, punto, per punto quali sono i gap fra un’assistente virtuale e uno scrittore reale.

1. Chat Gpt non è in grado di provare sensazioni e non può attingere ad esperienze di vita reale

Come dice lo stesso GPT, non ha emozioni, perciò non è in grado di esprimerle attraverso un testo. Questo significa che se chiediamo a ChatGPT di scrivere una descrizione, pur fornendo i dovuti dati, il risultato dell’elaborato sarà sempre freddo e impersonale.

Essendo un assistente virtuale non è in grado di fare associazioni emozionali con un colore, un profumo o ricavare da una data descrizione un proprio ricordo.

La scrittura di un libro implica la continua ricorrenza verso il proprio bagaglio emozionale e la propria percezione del mondo. Anche la descrizione di un paesaggio o di una stanza deve poter trasmettere il sentire del personaggio inventato dall’autore. Per fare questo però c’è bisogno di poter accedere ad un mondo interiore fatto di vita vissuta.

Senza un bagaglio di conoscenze pratiche ed esperienze di vita, qualsiasi descrizione risulta vuota e scollegata dai personaggi che la stanno vivendo.

Inoltre OpenAi ha “educato” ChatGPT al politically correct, perciò le risposte “creative” della chat risultano essere sempre verso quella direzione, anche in situazioni difficili, dove sarebbe più giusto esplorare le sensazioni del personaggio ed accettare anche un pensiero o un’azione negativa.

A questo proposito ho provato a fare un esperimento con una traccia, per vedere la reazione dell’assistente virtuale.

ChatGpt e le reazioni umane: la storia di Rosa

In questo esempio pratico puoi vedere che l’AI può ipotizzare i sentimenti umani, attingendo dal proprio bagaglio d’informazioni, ma non riesce ad entrarvi.

Scrivere-libro-con-chat-GPT-difficolta-descrivere-sentimenti-1024x588 Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Come si può vedere: ho inventato un personaggio in una situazione difficile, chiedendo alla AI di individuare i possibili sentimenti.

L’assistente virtuale risponde che non è in grado di mettersi nei panni del personaggio, perché non conosce l’animo umano.

In seguito costruisce una risposta logica (l’aggettivo non è casuale): il personaggio reagirà in base alle motivazioni che l’hanno spinta a fare la dieta.

Ossia, l’assistente virtuale risponde mettendo insieme le informazioni che possiede sul comportamento umano e cerca di trarne, appunto, la risposta più logica: se ha questa motivazione, si comporterà così.

Ma il comportamento umano non risponde sempre in maniera logica; a volte, una motivazione che ci sembra molto forte può svanire in un soffio.

Ci sono milioni di ragione che potrebbero portare Rosa a fare il contrario di ciò che si era prefissata.

Ho provato a chiedere alla chat di inventare, comunque, una reazione del personaggio; questo è il risultato:

scrivere-un-libro-con-chatgpt-storia-Rosa-1024x867 Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Nella storia scritta da Chat GPT possiamo notare due punti critici:

  • La AI non esplora i sentimenti di Rosa, immagina una possibile azione, conseguita in base a delle riflessioni logiche. Le stesse che la chat ci aveva proposto come motivazioni. Si sarebbe potuto immaginare un’infinità di sensazioni e sentimenti contradditori per il personaggio, ma la AI si limita a scrivere che Rosa “si sente un po’ triste per non aver assaggiato la torta”. Triste? Chi soffre di disturbi alimentari non si sente triste quando rinuncia, si sente forte. Se, invece, è troppo debole per dominare le proprie pulsioni si sente agitato, perché il pensiero resta fisso sulla tentazione.
  • ChatGPT immagina uno scenario idilliaco, conseguenza del training con qui è stato istruito. Rosa che ha appena rinunciato alla torta si siede comodamente nella stessa stanza dov’è presente la sua tentazione e si mette a leggere. La madre sorride e la figlia sorride. Ovviamente in una circostanza così complessa i comportamenti sono abbastanza improbabili.

Perché dico che sono improbabili? Prendiamo il momento in cui Rosa si siede a leggere con la bottiglia d’acqua davanti alla torta. Una reazione come questa sarebbe potuta essere accettabile se la dieta di Rosa fosse in atto già da molti mesi e lei avesse già imparato a dominarsi, ma a questo punto, perde di senso la tentazione iniziale e la sua riflessione, perché la motivazione del personaggio avrebbe già dovuto essere metabolizzata da tempo.

ChatGPT è stata educata al politically correct

Come abbiamo visto dalla storiella di Rosa, ChatGPT opta sempre per lo scenario più roseo. Come se fosse obbligato a condurre l’utente verso una morale compatibile con il politically correct.

Questo significa che se vuoi scrivere un libro con ChatGPT devi prepararti ad escludere il racconto di comportamenti concepiti nel pensiero comune come negativi o ambigui.

Cioè, devi prepararti ad escludere la maggior parte dei comportamenti che fanno parte della natura umana e che sono presenti in ognuno di noi.

Non puoi, quindi, approfondire la psicologia umana, le contraddizioni che fanno parte dell’animo umano e dovrai rinunciare ad approfondire il pensiero dei personaggi negativi.

Pensa a cosa sarebbe stato I Promessi Sposi di Manzoni senza Don Rodrigo? Il cappello del prete di De Marchi senza O barone di Santafusca? Per non parlare della Trilogia di K di Ágota Kristóf senza la terribile nonna! Forse non sarebbe stata possibile l’intera trilogia. Potremmo mai pensare che la politica di ChatGPT potrebbe includere i personaggi di Dostoevsky? La risposta è palese! Potrei citare la maggior parte dei classici, ma per ovvi motivi mi fermo qua.

Insomma, chi ha letto qualche libro può rendersi benissimo conto che non si può nemmeno pensare di scrivere un un romanzo, un racconto e men che meno la propria biografia senza il pensiero contradditorio e i comportamenti ambigui e cinici degli esseri umani.

Anche in questo caso possiamo osservare un esempio del comportamento di ChatGPT in risposta ad una richiesta politically incorrect. Ho chiesto alla Ai di inventare un pensiero su un tema divisivo e sgradevole e la risposta è stata questa.

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Se dovessi mettere a confronto due personaggi antitetici o esplorare attraverso alla scrittura la psicologia di un personaggio che incarna pensieri razzisti; indipendentemente dal percorso che farà il personaggio, ChatGPT esclude ogni possibilità di collaborazione.

Si capisce che non è possibile creare un romanzo dove il bene (come lo intende l’occidente) sia l’unico punto di vista. Nel mondo il bene e il male si equilibrano fra loro, del resto da sempre la letteratura esalta questo equilibrio attraverso tutti i generi di romanzi, ma anche in altre forme narrative: favola, mito, novella ….

L’ultimo aspetto da considerare a questo proposito è il tipo di politically correct. GPT considera corretto ogni tipo di pensiero o comportamento che rispetti i valori morali dell’occidente contemporaneo. Il mondo, però, è fatto di culture diverse che hanno una percezione della vita differente dalla nostra.

Qui fornisco un altro esempio piuttosto calzante.

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Anche in questo caso, constatiamo l’assurdità della risposta dell’assistente virtuale.

Purtroppo, per quanto sia difficile per noi occidentali accettare il matrimonio infantile (peraltro, illegale da noi), sappiamo che in alcuni paesi come l’India e in molte zone dell’Africa questo problema è reale e piuttosto allarmate.

Un Rapporto dell’Unicef del 2022 stima che in Africa vivono 130 milioni di spose bambine. La situazione per l’India non è molto differente e le spose bambine in media hanno 12 anni.

Banalità, superficialità e ovvietà delle storie

I motivi analizzati fino ad ora ci portano dritti alla criticità finale dei testi creati dalla AI. Una problematica per niente secondaria nell’ambito della scrittura.

Essendo stata programmata per essere sempre politicamente corretta e non riuscendo, per i motivi già spiegati, ad immedesimarsi nell’animo umano, GPT può creare solo testi banali, attraversando le tematiche(quando può farlo) con superficialità e troppa semplificazione.

In altre parole, i testi scritti dalle AI sono estremamente banali e, a mio parare, non utilizzabili nemmeno per educare un bambino.

Vediamo l’ultimo esempio:

storia-amici-1024x504 Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

Solo dando un’occhiata ai nomi, vediamo che lasciano trasparire, ancora una volta, il meccanismo di “ripescaggio casuale” di GPT dal proprio bagaglio di informazioni.

Se la storiella fosse stata scritta da una persona in carne ed ossa; probabilmente penseremo ad uno scherzo o a un autore particolarmente povero di fantasia.

Come vediamo viene scelto il tema dei soldi (parecchio inflazionato); leggendo la storia notiamo subito che le dinamiche di azione dei personaggi sembrano noti. Già perché la storia è la più comune che si possa immaginare: due amici che si allontanano a causa del denaro. Il tema dei soldi, insieme al tema della gelosia per una donna, sono fra i più utilizzati in assoluto per spezzare un legame d’amicizia fra due personaggi maschili.

Anche la morale finale riprende il tema del denaro portatore di discordia. Un tema che potremmo anche considerare realistico ma non certo originale!

image-1 Scrivere un romanzo con ChatGPT si può? Io dico di NO!

ChatGPT è ripetitivo

Possiamo aggiungere, inoltre, che GPT tende ad essere ripetitivo, se attinge alle informazioni fornite dall’utente.

Se ad esempio gli fornisci info estratte da una data fonte e chiedi di rielaborarli, il testo che ti fornisce contiene sempre qualche ripetizione ripresa così com’è dall’estratto; pertanto, non si può considerare utile neanche per contenuti complessi o per articoli, che non siano di riempimento.

Con Chat Gpt4 o altre AI a pagamento si può scrivere un libro?

Il meccanismo di fondo di tutte le AI è più o meno lo stesso. Con i modelli a pagamento si possono ottenere forse prestazioni migliori, più attinenti alla domanda. Ad esempio con GPT4 è possibile richiedere all’assistente virtuale di imitare lo stile di uno scrittore, ma il risultato finale è sempre mediocre. Imitare lo stile di scrittura non significa raggiungere anche la qualità e l’originalità del modello ispiratore.

C’è sempre una tendenza alla rielaborazione di dati già esistenti, con risultati abbastanza approssimativi, dovuti soprattutto ai limiti delle AI.

Conclusioni

Come hanno voluto sottolineare molti esperti, gli strumenti tecnologici devono essere percepiti e utilizzati in quanto tali. Questo significa che le AI in generale possono essere d’aiuto per automatizzare tutto il lavoro che richiede la pura e semplice compilazione, senza pretesa di una riflessione e una conoscenza diretta con un contesto più generale.

Ad esempio, esistono intelligenze artificiali in grado di praticare una discreta correzione degli errori grammaticali. Se non hai problemi strutturali del testo come: “buchi” nella trama, confusione nell’intreccio ecc…, ma hai paura di non aver visto qualche refuso, un assistente grammaticale può aiutarti a rimediare in poco tempo a tutti i tuoi errori.

L’intelligenza artificiale può essere utile anche per la compilazione di alcuni documenti che non richiedono particolare creatività e concentrazione.

Può offrirti qualche stimolo e, utilizzando i prompt giusti, può aiutarti organizzare le informazioni.

Non può, però, essere utilizzata pensando di poter creare contenuti di valore, che implicano creatività, originalità e un rapporto diretto con la realtà.

In particolare, nei romanzi, come abbiamo visto, è necessario conoscere abbastanza bene la realtà che si racconta, far vivere i personaggi attraverso le loro soggettività e far in modo che i lettori possano empatizzare, nel bene e nel male con i personaggi.

Indipendentemente dal messaggio finale che si vorrà offrire attraverso una storia, è importante che i personaggi siano eterogenei e che appaiano punti di vista multipli, anziché uniformati sulla visione dell’autore.

Questo è importante non solo per la qualità della storia che evidentemente può suscitare riflessioni più complesse, ma anche perché diversificare i punti di vista, i pensieri e le emozioni aiuta a rendere più interessante la storia, a creare dinamiche e assetti differenti fra i personaggi e non appiattire il testo, rischiando di annoiare il lettore.

Non possiamo dire se in futuro le AI saranno arrivate ad un livello tale da poter apprendere in maniera autonoma anche le culture non occidentali o saranno in grado di “aggirare” i limiti del politically correct o di riprodurre la complessità delle emozioni umane; attualmente però, nessuna AI è in grado di raggiungere questi risultati.

Scegli la competenza

Attualmente per scrivere una storia hai bisogno di doti specifiche nel campo della scrittura; se non pensi di possederle le strade sono due: puoi abbandonare l’idea o se ritieni che la tua traccia meriti di essere sviluppata, allora affidati ad uno scrittore reale, che possa entrare nella tua logica di pensiero ad estrarre il lavoro che hai sempre sognato di realizzare.

La tua idea prenderà corpo passo dopo passo e sarai tu a conoscere i meccanismi che l’hanno fatta diventare la tua opera prima.

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