scrivere un'autobiografia

Perché scrivere l’autobiografia? 5 cose che vogliamo comunicare

Il bisogno di scrivere un’autobiografia nasce dal nostro vissuto. Sentiamo di voler scrivere un libro sulla nostra esperienza di vita perché abbiamo un passato da metabolizzare; da cui forse vogliamo liberarci o del quale pensiamo che meriti di essere condiviso con il mondo che ci circonda.

Quando l’idea di immortalare la nostra vita in un libro inizia a prendere corpo, ci sentiamo eccitati e iniziamo a lasciarci andare verso sogni di vendite e successo; ci facciamo cullare dall’idea che amici e parenti leggeranno la nostra opera e noi saremo al centro della loro attenzione e dei loro argomenti; almeno, per un po’.

Questi motivi contribuiscono a rafforzare l’idea di scrivere il nostro romanzo autobiografico; ci incoraggiano a prendere informazioni su come e dove pubblicarlo o a valutare l’aiuto di un ghostwriter per la stesura del libro.

Dobbiamo fare attenzione, però, che l’entusiasmo, per quanto comprensibile, non prevalga sulla costruzione dell’opera. Cosa intendo dire?

In questo articolo ti parlo dei motivi che portano a scrivere il proprio romanzo autobiografico; mi soffermo, in particolare, su 5 cose che potremmo voler comunicare attraverso la storia della nostra vita.

Presteremo attenzione, inoltre, agli errori che si possono fare a causa di ingenuità e ceco entusiasmo.

Perché scrivere un’autobiografia: 5 cose che hai bisogno di comunicare

scrivere-unautobiografia-donna Perché scrivere l'autobiografia? 5 cose che vogliamo comunicare

1. Liberiamoci di qualcosa che ci ha fatto (o ci fa) soffrire davvero

Scrivere un’autobiografia per comunicare un trauma vissuto nel passato

Scrivere è una forma di catarsi, potremo definirla la nostra psicanalisi privata. Restiamo soli con noi stessi e analizziamo il passato; cerchiamo di ritornare con la memoria ad un episodio o un periodo della nostra vita che ci ha fatto soffrire molto.

Scrivere aiuta l’elaborazione di un trauma o di una ferita che appartiene al nostro passato e che non si è ancora conclusa. Spesso, questo tipo di racconti funge d’aiuto e sostegno per coloro che hanno vissuto lo stesso trauma.

Ci sono libri di autori, divenuti famosi, che contengono riferimenti autobiografici di tipo traumatico: mi viene in mente Fame di Knut Hamsun, un libro semi-autobiografico che racconta le sensazioni psicofisiche provate dallo stesso Hamsun in giovinezza, trascorsa fra gli stenti, nella più estrema miseria.

Raccontare la nostalgia per i tempi andati

Molti autori scrivono romanzi autobiografici per superare la nostalgia di un vissuto che non tornerà più; oppure per superare la perdita di qualcuno che un tempo ci era caro.

Spiego in breve a cosa mi riferisco quando parlo di perdita.

Molte persone vogliono scrivere la propria autobiografia per ricordare persone che non ci sono più; sentono il bisogno di parlare di loro e dei loro rapporti con esse. Attraverso la scrittura e il ricordo di queste persone si attua il meccanismo dell’elaborazione del lutto.

Altri autori, invece, scrivono il proprio romanzo biografico per raccontare un passato che non gli appartiene più. In questo caso, possiamo ancora parlare di elaborazione del lutto: lo stato psicologico ed emotivo di chi sente questo tipo di impulso è lo stesso che si prova con il lutto.

Raccontando un periodo della propria vita concluso si ricordano anche i luoghi, i posti frequentati all’epoca e le abitudini di una fase della propria vita; soprattutto si possono inserire le persone che facevano parte della vita dell’autore e che attualmente ne sono uscite o se ne sono allontanate.

Un esempio lampante che possiamo fare a questo proposito è Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg; nel romanzo autobiografico l’autrice rievoca in maniera ironica frasi, leitmotiv e modi di dire legati a persone appartenute alla sua infanzia e alla sua adolescenza, facendo un viaggio nella sua memoria personale.

Raccontare luoghi, persone o un periodo passato della propria vita è un modo per lasciarli andare e iniziare a guardare il futuro con nuovi orizzonti e traguardi da raggiungere.

2. Scrivere la propria autobiografia rende più consapevoli e forti

Scrivere-unautobiografia-adulto Perché scrivere l'autobiografia? 5 cose che vogliamo comunicare

Affrontare i fantasmi del proprio passato aiuta a diventare più consapevoli di ciò che siamo stati in grado di superare; dei nostri punti deboli; ma anche dei nostri punti di forza.

L’autobiografia ci aiuta a prendere contatto con la sofferenza vissuta nel passato, ma ci aiuta ad affrontare anche le nostre colpe e le nostre azioni che ci sono piaciute meno. Scrivere permette di ripensarle a distanza di anni e di sviluppare un nostro nuovo punto di vista.

La scrittura, in questo senso è una sorta di mindfulness che ci aiuta a comprendere i meccanismi che ci hanno portato a compiere una certa azione o a provare determinate sensazioni.

Ci aiuta a ricostruire la nostra storia e a comprendere da dove veniamo, perché anche quell’esperienza (di qualunque tipo sia) ha contribuito a formare il nostro carattere.

3. Condividere un’esperienza di vita può essere un contributo alla comunità

Attraverso le esperienze personali è possibile testimoniare un particolare periodo storico recente o lontano in cui si è vissuti. Mi è capitato di scrivere biografie per autori che volevano raccontare non solo il proprio vissuto, ma volevano lasciare una testimonianza sul passato e il loro punto di vista.

Del resto, non sono pochi gli autori (anche famosi) che hanno messo la loro esperienza a servizio della storia: un esempio molto noto è stato Primo Levi, che ha basato tutta la sua attività di scrittore su ricordi autobiografici per testimoniare l’orrore dei lager nazisti e il clima che si respirava nell’Italia fascista e postfascista.

Un altro grande contributo letterario alla società degli anni 80 è stato Noi, ragazzi dello zoo di Berlino, di Christiane Vera Felscherinow. Il romanzo autobiografico mette in luce la realtà del centro berlinese di fine anni ’70, con un drammatico degrado di molti giovani adolescenti dipendenti da droghe pesanti; spesso coinvolti in un circolo autodistruttivo di prostituzione e droga.

4. La nostra storia personale ha un potenziale per il soggetto di un’opera

Per tutte le ragioni che abbiamo individuato fino a questo momento, specie se abbiamo vissuto un’esperienza molto intensa e abbiamo incontrato persone singolari, potremmo scorgere nel nostro vissuto il soggetto ideale per un’opera letteraria.

Questa intuizione può avere del positivo poiché ci aiuterà a portare avanti la nostra opera; continueremo a credere nel progetto e lo considereremo un contributo letterario.

Da ghostwriter, però, devo consigliarti di non fissare un obiettivo che vada al di là dell’opera stessa. Mi spiego meglio: come ti ho accennato all’inizio il vero motivo per cui decidi di raccontare qualcosa del tuo passato non deve esaurirsi solo nell’idea che: “mio Dio, tu stai scrivendo un libro”.

Cerca di trovare un motivo più profondo che ti aiuti a valutare davvero se vale la pena raccontare la tua esperienza o meno. Se l’opera vanterà uno stile e una formula di scrittura particolarmente accattivante, arriveranno le soddisfazioni; l’importante è che tu abbia sempre ben chiaro i contenuti e il messaggio che vuoi dare ai tuoi lettori.

5. Scrivere un’autobiografia per avere lasciare un messaggio al lettore

Riprendo ancora questo concetto, perché lo ritengo fondamentale. Non si può scrivere un libro di qualunque tipo se non abbiamo qualcosa da dire. Quando scriviamo e, in generale, creiamo qualcosa dobbiamo sempre comunicare un messaggio al fruitore.

Può essere un punto di vista su un comportamento sociale o storico; può trattarsi di un pensiero politico o filosofico; possiamo voler comunicare un disagio personale. I temi che trattiamo attraverso la nostra biografia possono essere moltissimi; l’importante è che li teniamo sempre presenti.

Sarebbe consigliato iniziare a scrivere sapendo già dove si vuole arrivare, avendo, cioè ben chiaro il nostro messaggio finale; tuttavia, in alcuni casi, è possibile sviluppare un pensiero nuovo sulla base dell’analisi dei fatti che abbiamo affrontato durante la scrittura.

Perché non dovresti scrivere un’autobiografia!

Come ho voluto precisare fin dall’inizio dell’articolo, per scrivere si deve avere un motivo valido. Redigere un’autobiografia non è un gioco; è un lavoro complesso e richiede tempo e fatica, oltreché un’attenta riflessione sul nostro passato e su noi stessi.

Pertanto, mi sento di precisare i motivi per cui NON dovresti scrivere la tua autobiografia.

Perché è una cosa figa

Non si scrive un libro e non si scomoda un ghostwriter per iniziare un lavoro solo perché ci sembra figo. Una motivazione di questo tipo è l’esatto contrario di tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora. Iniziare un’opera per un motivo futile è la via più semplice per mollare il lavoro a metà. Alla prima difficoltà non troveremo più una ragione per andare avanti.

Per un riscatto personale

Scrivere un libro non significa diventare famosi. Può accadere, è accaduto a molte persone, ma non accade a tutti e non accade sempre purtroppo. A volte anche gli autori famosi possono fare qualche flop.

Si produce un’opera solo e sempre perché sentiamo che è venuto il momento di affrontare i nostri fantasmi; per esporre le nostre idee.

Scrivere non deve essere uno strumento per far vedere a chi ci sottovaluta che anche noi facciamo qualcosa d’importante. Dobbiamo sempre e solo curarci di ciò che stiamo facendo, il suo destino sarà figlio del tempo; all’autore non deve riguardare fino a che l’opera non è finita.

Per soddisfare il proprio egocentrismo

Una cosa che mi preme sottolineare è che scrivere un’autobiografia non significa raccontare la cronaca della propria vita! Comprendere questo concetto aiuta moltissimo la collaborazione fra autore e ghostwriter.

Mi è capitato di lavorare con autori che fanno fatica a distinguere ciò che può interessare il lettore da ciò che è superfluo.

Quando decidiamo di scrivere un’autobiografia dobbiamo selezionare fatti, situazioni, dialoghi (se li ricordiamo); non possiamo scrivere tutto quello che ci viene in mente!

Non tutta la nostra vita interessa a chi legge. Un’autobiografia non deve contenere i gossip sulle nostre abitudini personali, a meno ché non si intreccino con la storia o aiutino a caratterizzare l’autore/personaggio.

E qui chiariamo un altro punto importante. Quando si decide di scrivere la propria biografia si deve abbracciare l’idea di trasformarsi in un personaggio. Nel racconto, naturalmente!

Il protagonista di una storia deve affascinare i lettori: non deve essere un esempio di giustizia e moralità; non deve per forza essere un eroe, ma deve essere attraente, deve suscitare attenzione. Se si evita di parlare troppo delle proprie sensazioni o di noi stessi si finisce per spersonalizzare l’autobiografia e questo può allontanare il lettore. Non devi mai avere paura di raccontarti, altrimenti che biografia sarebbe? L’importante è che ciò che scegli di dire abbia un senso nella costruzione del racconto.

Nella scrittura, fatti e personaggi possono subire dei piccoli cambiamenti. Si parla, quindi di romanzare un personaggio o un fatto. Questo può aiutare a rendere più interessante per il lettore la dinamica di un avvenimento o suscitare fascino per il modo di pensare o esprimersi del personaggio.

Non tutto deve essere per forza romanzato, ma è bene sempre confrontarsi liberamente con il ghostwriter, mantenendo una mente aperta e libera da vincoli e pregiudizi.

Conclusioni

Spero che questo articolo ti sia stato utile per comprendere fino in fondo i motivi che potrebbero spingerti a scrivere un’autobiografia.

In conclusione, per scrivere un’autobiografia non devi aver vissuto per forza una vita straordinaria; devi aver sviluppato, invece, sensazioni straordinarie e prodotto o subito situazioni insolite che ti hanno aiutato a sviluppare un tuo punto di vista che vorresti condividere.

Se ti rispecchi in uno dei 5 motivi che ti ho elencato, contattami.

Discuteremo insieme la soluzione migliore per sviluppare la tua autobiografia. Stabiliremo un piano di collaborazione e ci accorderemo su costi e tempistiche.

Continua a seguirmi per altri aggiornamenti sulla scrittura creativa e non.

Ti aspetto per il prossimo aggiornamento!


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